L’importanza di seguire una dieta bilanciata e equilibrata per non incorrere in accumuli di grasso indesiderati è fondamentale. Iniziamo quest’articolo, spiegando le funzioni e la fisiologia del tessuto adiposo (grasso) per farvi capire che è un vero e proprio organo essenziale e complesso, altamente integrato nel metabolismo del nostro organismo. Il tessuto adiposo è capace di stabilire nessi di comunicazione con altri tessuti e organi. Ha funzione termoisolante, meccanica, di riserva, endocrino-metabolica, di regolazione dell’appetito e della fertilità. Secerne un’ampia gamma di fattori e segnali proteici chiamati adipochine, che sono classificate in base alla loro funzione e struttura; comprendono:
- Ormoni
- Citochine
- Chemochine
- Regolatori del metabolismo lipidico
- Regolatori dell’omeostasi del glucosio
- Fattori di crescita
- Proteine del sistema del complemento
- Proteine coinvolte nell’omeostasi vascolare e regolatrici della pressione
- Proteine coinvoltene nell’angiogenesi
- Proteine infiammatorie di fase acuta
- Componenti della matrice extracellulare
Un ormone importante per la regolazione dell’appetito e della fertilita è la leptina. La leptina la ritroviamo abbondante negli obesi; comunica al cervello che i depositi di grasso sono sufficienti mandando segnali di senso di sazietà; aumenta il dispendio energetico e la lipolisi e diminuisce la lipogenesi, intervenendo cosi nella regolazione del peso corporeo. La leptina interviene anche nella pubertà e nella riproduzione. E’ importante nella regolazione del ciclo mestruale; durante la vita adulta sono necessari livelli adeguati di leptina, senza i quali si potrebbe verificare nelle donne amenorrea (mancanza di ciclo mestruale); disturbo che ritroviamo spesso nelle pazienti con anoressia nervosa che hanno una percentuale di massa grassa sotto i livelli fisiologici. E’ stata identificata una soglia minima di quota di massa grassa nella donna, pari al 17% in rapporto al peso totale, necessaria per il menarca, e del 22% per il successivo mantenimento della funzione riproduttiva. La soglia minima di percentuale di massa grassa essenziale per la vita si aggira invece, per la donna intorno al 12% e per l’uomo intorno al 5%.
Dovete considerare quindi, che una quantità minima di tessuto adiposo (grasso) è essenziale e necessaria per lo stato di salute e per molte funzioni metaboliche. La leptina regola anche le funzioni placentari e fetali, la risposta immunitaria e la sensibilità all’insulina muscolare ed epatica.
Il tessuto adiposo è formato da cellule dette adipociti.
Da un punto di vista istologico può essere classificato in:
- WAT, tessuto adiposo bianco
- BAT, tessuto adiposo bruno
- BMAT, tessuto adiposo del midollo osseo.
Esiste, poi, un altro tipo di tessuto adiposo che svolge un ruolo nella transizione tra la WAT e la BAT e si chiama tessuto adiposo beige, che ha caratteristiche uniche.
Il WAT (tessuto adiposo bianco) immagazzina energia sotto forma di esteri di trigliceridi e di colesterolo. Svolge tre ruoli chiave:
- isola termicamente dall’esterno e protegge le strutture anatomiche interne;
- garantisce un efficiente accumulo di energia;
- grazie alla sua mobilitazione, soddisfa le esigenze periferiche di energia. Questo processo avviene attraverso la lipolisi, che prevede il catabolismo dei grassi depositati, i trigliceridi, che vengono scissi in tre molecole di acidi grassi e una di glicerolo e immessi nel torrente sanguigno; gli acidi grassi entreranno nel mitocondrio e forniranno energia.
Il BAT (tessuto adiposo bruno) è un tessuto costitutivo e termogenico, con adipociti più piccoli e un’alta densità mitocondriale, ed è specializzato per la generazione di calore e la produzione di ATP (energia). Presenta alti livelli di proteina disaccoppiante 1 o anche detta termogenina (UCP1). Lo ritroviamo soprattutto nei neonati come meccanismo di protezione dal freddo. Nell’adulto è meno presente e lo ritroviamo soprattutto nella zona sottoscapolare, ascellare e pubica.
Il numero delle cellule adipose nel nostro corpo è geneticamente predefinito in ognuno di noi e si decide nell’infanzia. La capacità del tessuto adiposo di subire cambiamenti morfologici, espandersi e immagazzinare grasso (lipidi) è una strategia evolutiva per garantire la sopravvivenza durante i periodi di mancanza di cibo. L’eccesso di cibo (sovraccarico di calorie), la predisposizione genetica, lo sviluppo precoce e l’inattività fisica sono i principali fattori che contribuiscono allo squilibrio energetico (input> output) di un individuo. In presenza di energia in eccesso, gli adipociti già maturi iniziano ad allargarsi, subiscono ipertrofia cellulare e immagazzinano più grasso. Tuttavia, gli adipociti hanno un punto di saturazione in cui perdono la capacità di immagazzinare più lipidi. In questa fase, quando gli adipociti sono completamente congestionati dai lipidi, esprimono segnali di stress. Se lo squilibrio calorico in eccesso non viene riconciliato, l’ipertrofia cellulare può stimolare un aumento del numero di cellule (iperplasia) nei tessuti adiposi. I grandi adipociti secernono una serie di ormoni e citochine, che facilitano il reclutamento di pre-adipociti e ne promuovono lo sviluppo in adipociti maturi.
L’aumento del numero di adipociti è innescato da fattori di segnalazione che inducono la conversione delle cellule staminali mesenchimali in pre-adipociti che si differenziano in adipociti maturi. Quindi, per essere in grado di accogliere l’energia in eccesso, il tessuto adiposo subisce vari processi di rimodellamento cellulare e strutturale:
- espansione dei tessuti attraverso il coordinamento di una maggiore dimensione degli adipociti (ipertrofia)
- aumento del numero delle cellule adipose (iperplasia)
- reclutamento di cellule infiammatorie e rimodellamento del sistema vascolare e della matrice extracellulare (ECM) per consentire un’adeguata espansione dei tessuti, ossigenazione e mobilizzazione dei nutrienti.
In base alla sua distribuzione invece il tessuto adiposo può essere suddiviso in:
- VAT, tessuto adiposo viscerale
- SAT, tessuto adiposo sottocutaneo
- IMAT, tessuto adiposo intramuscolare
Il tessuto adiposo viscerale comprende il tessuto attorno al cuore e gli organi intra-addominali, ha funzione di protezione meccanica. È un tessuto molto sensibile all’apoptosi, è più sensibile alla perdita di peso rispetto al tessuto adiposo sottocutaneo. Ha spiccate proprietà lipolitiche quindi è in grado di rilasciare grandi quantità di acidi grassi liberi in circolo. Essendo drenato dal circolo portale, ha degli effetti diretti sul fegato (induce insulino-resistenza epatica). Secerne numerose adipochine infiammatorie responsabili dello stato di infiammazione cronica di basso grado che caratterizza il paziente obeso. È il principale determinante delle complicanze metaboliche e cardiovascolari dell’obesità.
Il tessuto adiposo sottocutaneo o tessuto adiposo periferico è diverso dal tessuto adiposo viscerale, da un punto di vista molecolare e fenotipico. Rappresenta quella parte del tessuto adiposo situata al di sotto della pelle. É il deposito adiposo più abbondante. Ha spiccate proprietà anti-lipotossiche (tampona l’eccesso di acidi grassi liberi provenienti dalla dieta e ne previene il deposito in sedi ectopiche (miocardio, fegato e muscolo). L’obesità (prevalentemente) sottocutanea può anche associarsi ad un profilo metabolico normale. Il grasso sottocutaneo è quello che ci da più fastidio ma solo perché lo vediamo! In quanto forma i soliti inestetismi conosciuti (pancetta penzolante, maniglie dell’amore, fianchi, culotte de cheval..); lo ritroviamo in molte regioni corporee, ma è predominante nelle aree delle cosce, anche e natiche. Anche la zona addominale può essere una tipica zona di accumulo. Il tessuto adiposo sottocutaneo accumulato nelle regioni inferiori è tendenzialmente maggiore nelle donne rispetto agli uomini con la stessa massa grassa. Al contrario, gli uomini presentano tendenzialmente una maggiore capacità di assimilazione del tessuto adiposo nella zona addominale. La lipoproteina lipasi (LPL) è l’enzima che, una volta attivato, è responsabile del deposito di trigliceridi nel tessuto adiposo. In generale, è stata osservata nelle donne una maggiore attività della LPL nel tessuto adiposo sottocutaneo, mentre negli uomini, l’attività della LPL è risultata essere maggiore nel tessuto adiposo viscerale rispetto a quello sottocutaneo.
Gli inestetismi
Il tessuto adiposo se in eccesso provoca diversi inestetismi, essenziale quindi è seguire un’alimentazione equilibrata che ci fornisca le giuste calorie in base al nostro stile di vita per non incorrere nell’aumento di peso e di grasso ; se invece dobbiamo eliminare gli accumuli faremo una dieta ipocalorica che ci farà dimagrire; ovviamente si dovranno prendere le giuste accortezze sia per quanto riguarda il deficit calorico e la ripartizione dei macronutrienti (proteine, carboidrati, grassi), sia per il tipo di attività fisica da svolgere allo scopo di massimizzare la perdita di massa grassa, risparmiando il più possibile quella magra (muscolare). Attenzione il dimagrimento è generalizzato; ad oggi non esistono evidenze che affermino l’esistenza di un dimagrimento e perdita di grasso localizzato. Quando si perde peso andremo a svuotare le nostre cellule adipose e avremo un miglioramento in tutto il corpo; ci saranno zone del corpo che per fattori strutturali, genetici e ormonali saranno più resistenti alla dieta e all’attività fisica (zone ostinate), saranno le ultime che andranno via, bisogna avere costanza.
Tuttavia alcune volte sarà molto difficile levare alcuni accumuli ostinati, si dovrebbe arrivare ad una percentuale di massa grassa talmente bassa e non fisiologica che come abbiamo visto, soprattutto nelle donne, potrebbe dare problemi salutari metabolici/ormonali con possibilità di amenorrea. In questi casi puo’ essere utile la chirurgia.
La chirurgia
Per quanto riguarda gli interventi chirurgici di rimozione e riduzione del tessuto adiposo, come la liposuzione o la criolipolisi, questi hanno lo scopo di rimodellare e ridurre la zona dove si trovano questi accumuli. Le cellule adipose che vengono rimosse non si riformeranno più, perché il loro numero come ho citato prima è geneticamente predefinito. Per contro, se si segue un’alimentazione scorretta, ipercalorica prolungata, gli adipociti residui comunque accumuleranno grasso, deteriorando i benefici dell’intervento. L’ideale, quindi, è mantenere i risultati ottenuti con uno stile alimentare bilanciato.
A Cura del Dottor Cristian Mastropietro
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