L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce sovrappeso e obesità un accumulo di grasso anormale o eccessivo che può compromettere la salute.
Per gli adulti, le linee guida cliniche sull’identificazione del sovrappeso e obesità definiscono sovrappeso un soggetto con un indice di massa corporea (BMI) ≥25 kg/m2 e obeso un soggetto che abbia come BMI ≥30 kg/m2. L’obesità puo’ essere essenziale o secondaria.
Obesità essenziale
Ad origine multifattoriale, coinvolge una larga serie di aspetti:
- genetici (familiarità)
- nutrizionali (abitudini alimentari)
- metabolici (caratteristiche metaboliche, attività fisica, gravidanze, malattie intercorrenti)
- socio-culturali (condizioni socio-economiche, etnia, paese di residenza)
- psicologici
Obesità secondaria
- Cause genetiche: In una minoranza di casi l’obesità è determinata dalla presenza di una malattia genetica. In questi casi l’obesità si associa ad altre alterazioni patologiche, costituendo sindromi complesse di raro riscontro nella popolazione generale (es. sindrome di Prader-Willi, sindrome di Bardet-Biedl). Ancor più rare sono le cause monogeniche di obesità (dovute a singole mutazioni genetiche, generalmente autosomiche recessive, es. mutazione del gene della leptina).
- Disfunzione ipotalamica: La regolazione dell’appetito dipende da alcune aree del SNC, in particolare dell’ipotalamo. Tumori, emorragie, o processi flogistici ipotalamici, come le lesioni causate dagli interventi chirurgici in questa area, possono condurre all’obesità.
- Cause endocrine: (es. ipotiroidismo, ipogonadismo, sindrome di Cushing, sindrome dell’ovaio policistico)
- Psicogene: L’aumento di peso è causato da un ricorso compulsivo al cibo (es. il disturbo da alimentazione incontrollata, la bulimia, il binge eating disorder e la sindrome dell’alimentazione notturna).
- Farmaci: Antiinfiammatori steroidei (Cortisonici), Antistaminici, Ipoglicemizzanti (Insulina, Sulfaniluree, Tiazolidinedioni), Estrogeni e Progestinici (contraccettivi ormonali), Antidepressivi triciclici, MAO inibitori, SSRI), α e β-Bloccanti, Benzodiazepine, Litio, Antipsicotici (Olanzapina, Clozapina, Risperidone), Antiepilettici (Carbamazepina, Fenitoina, Valproato di Sodio, Gabapentin).
L’obesità può portare a diverse complicanze cliniche quali: ipertensione, ipertrofia ventricolare sinistra, aterosclerosi, infarto del miocardio, diabete, calcoli biliari, osteoartrite, iperlipoproteinemia. L’obesità centrale o viscerale, con deposito di grasso all’addome e al tronco, conferisce un rischio cardiovascolare nettamente maggiore rispetto all’adiposità periferica, ovvero al deposito adiposo sottocutaneo, specie se dei glutei e cosce.
L’obesità è a tutti gli effetti una patologia multifattoriale che va affrontata cambiando le proprie abitudini alimentari e il proprio stile di vità.