Cos’è la calcolosi delle vie biliari?

Per litiasi biliare si intende la presenza di calcoli nelle vie biliari, nella colecisti o nel coledoco. 

Fisiopatologia:

La bile è prodotta dal fegato in una quantità giornaliera compresa tra 500 e 1500 ml in relazione all’intensità di diversi stimoli (nervosi, ormonali, circolatori, dietetici, farmacologici).

I più importanti componenti della bile sono l’acqua (82%), i sali biliari (12%), la lecitina, altri fosfolipidi (4%) ed il colesterolo.

Normalmente esiste un equilibrio tra i principali componenti della bile che permette la solubilizzazione del colesterolo e dei fosfolipidi in acqua.

Quando vi è una supersaturazione del colesterolo inizia la formazione di cristalli di colesterolo e la loro successiva aggregazione in calcoli. I calcoli possono essere:

  • calcoli puri di colesterolo: singoli, rotondeggianti o ovalari, a superficie liscia. Sono di dimensioni variabili, in genere >1 cm di diametro.
  • calcoli misti: contengono più del 70% di colesterolo ed una miscela di sali di calcio, sali biliari, pigmenti biliari, proteine, acidi grassi e fosfolipidi. Sono multipli, di forma poliedrica, a superficie liscia. Dimensioni < 1cm. Di colore variabile a seconda della prevalenza di colesterolo, pigmenti o calcio (LITIASI PIGMENTARIA).

Clinica:

I calcoli biliari possono restare asintomatici nei 2/3 dei casi per tutta la vita ed essere diagnosticati occasionalmente.
Solo il 15-30% dei pazienti sviluppa sintomi e solo il 2-5% necessita di intervento chirurgico.

Quando la malattia si manifesta, il sintomo principale è la COLICA:
• dolore tipicamente continuo, non a pousée
• compare spesso di notte (in genere dopo un pasto ricco di grassi)
• localizzato al fianco destro o all’epigastrio (con possibile irradiazione alla spalla destra)

  • può durare da 1 a 4 ore con regressione graduale e spontanea o con l’uso di analgesici ed antispastici
  • talvolta indistinguibile dall’angina pectoris
  • si può associare a nausea e vomito

Complicanze:

Se il calcolo si incunea nel dotto cistico con conseguente sovradistensione della colecisti:

  1. COLECISTITE ACUTA:
  • Infiammazione per cause meccaniche, chimiche (per ristagno della bile) e batteriche ( con possibile sepsi da Gram-). La formazione di bile purulenta, per la contaminazione batterica della bile dopo occlusione del dotto cistico (in corso di colecistite acuta) causa l’EMPIEMA DELLA COLECISTI:

Il quadro clinico è quello della sepsi:

  • febbre alta
  • brividi scuotenti
  • intenso dolore all’ipocondrio destro
  • marcata leucocitosi neutrofila

La conseguenza più temibile in questo caso è la perforazione, pertanto i pazienti vanno rapidamente avviati all’intervento chirurgico.

  1. PANCREATITE ACUTA BILIARE: per reflusso di bile nel dotto pancreatico principale
  2. COLANGITE ACUTA: se c’è un’occlusione completa o incompleta del coledoco; in tal caso tipica è la triade di Charcot: dolore, febbre con brivido, ittero.
  3. EMOBILIA: emorragia per rottura di un vaso sanguigno nel coledoco causata dall’azione meccanica dei calcoli e dall’infezione. Si ha grave emorragia digestiva.

Diagnosi:

ESAMI DI LABORATORIO: aumento di transaminasi, gammaGT, fosfatasi alcalina, bilirubina. Leucocitosi neutrofila e aumento globuli bianchi. Il coinvolgimento pancreatico dimostrerà aumento di amilasi e lipasi.

INDAGINI STRUMENTALI: ecografia, colangio-RM, eco-endoscopia.

TERAPIA: terapia medica o chirurgica in base al caso.

LINEE GUIDA DI TERAPIA NON FARMACOLOGICA E DI PREVENZIONE:

  • Essere normopeso
  • Ripartizione dei pasti (piccoli e frequenti)
  • Ripartizione dei macronutrienti in un regime dietetico equilibrato
  • Obbiettivo di rientro nella norma di parametri di colesterolemia, trigliceridemia, glicemia
  • Rimanere idratati introducendo la giusta quantità di liquidi
  • Aumentare il consumo di frutta e verdura
  • Limitare zuccheri semplici
  • Ridurre il consumo di cibi grassi e di origine animale
  • Fare attività fisica adeguata
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A cura del Dott. Cristian Mastropietro

BIOLOGO NUTRIZIONISTA