L’enteropatia da glutine o malattia celiaca è una malattia immuno-mediata scatenata dall’ingestione di glutine (e reversibile con l’esclusione di esso) che, in soggetti geneticamente predisposti (HLA DQ2-DQ8), determina un processo infiammatorio nell’intestino tenue, con atrofia della mucosa duodeno-digiunale e conseguente malassorbimento, e manifestazioni extraintestinali.

FORME CLINICHE DELLA CELIACHIA:

  • Forma classica: sindrome da malassorbimento globale (diarrea, dimagrimento, dolori addominali, deficit nutrizionali multipli).
  • Forma silente: asintomatica
  • Forma paucisintomatica: con sintomi isolati riferibili al tratto gastroenterico (vomito, alvo alterno, anoressia, distensione addominale) o extraintestinali (anemia sideropenica non rispondente al ferro per os o anemia macrocitica, alterazioni della coagulazione e fenomeni emorragici, fratture, osteoporosi o rachitismo, crampi, stomatite aftososa, ipoplasia dentale, neuropatie periferiche, depressione, amenorrea, aborti ripetuti, infertilità.

 

TEST DIAGNOSTICI:

test sierologici anticorpali: gli anticorpi anti-endomisio (EmA), gli anticorpi antitransglutaminasi tissutale (anti-tTG), gli anticorpi verso i peptidi deamidati di gliadina (DPG-AGA) sono test altamente predittivi.

Lo screening anticorpale per celiachia serve per identificare i pazienti da sottoporre a BIOPSIA DUODENALE (ottenuta mediante esofago-gastro- duodenoscopia).

 

LA VALUTAZIONE ISTOLOGICA DELLA MUCOSA INTESTINALE permette di:

  • Confermare la diagnosi di malattia celiaca
  • Stimare la gravità del danno intestinale
  • Identificare le possibili complicanze della malattia

 

TERAPIA DIETETICA:

dieta aglutinata (dieta priva di glutine).

I cereali, le farine e gli amidi privi di glutine sono: patate, mais, riso, miglio, grano saraceno, quinoa, sorgo, teff, amaranto, legumi, guar, xantano.

Cereali, farine e amidi contenenti glutine: orzo, segale, frumento, farro, kamut, spelta, malto, seitan, couscous, crusca, bulgur, avena (per quanto riguarda l’avena le evidenze sperimentali indicano la stragrande maggioranza dei pazienti celiaci puo’ tollerarla, tuttavia si preferisce, precauzionalmente, non inserirla nel paziente celiaco, per la presenza di soggetti celiaci sensibii all’avena).

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A cura del Dott. Cristian Mastropietro

BIOLOGO NUTRIZIONISTA