FODMAP è un acronimo inglese che sta in italiano per “oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi fermentabili e polioli”. Gli alimenti FODMAP sono tipi di carboidrati a catena corta che sono in genere scarsamente assorbibili e vengono fermentati nell’intestino dai batteri del colon. L’aumento del volume d’acqua intraluminale, dovuto all’attività osmotica e alla produzione di gas della loro fermentazione, provoca distensione intestinale e induce sintomi gastrointestinali in soggetti predisposti causando gonfiore, gas, dolore addominale, diarrea e costipazione, sintomi che ritroviamo nella sindrome dell’intestino irritabile (IBS o colon irritabile).
Gli oligosaccaridi comprendono fruttani e galatto-oligosaccaridi. I fruttani sono catene di alcune unità di fruttosio, lo zucchero presente nella frutta, che non sono digeribili per gli esseri umani. Sono poco assorbiti nell’intestino e finiscono al 99% nel colon: qui i batteri del colon li frammentano e c’è fermentazione. I galatto-oligosaccaridi invece includono il raffinosio e lo stachiosio (oligosacaridi non digeribili). I disaccaridi e i monosaccaridi sono per esempio il lattosio e il fruttosio. I polioli sono sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo, ecc.
I FODMAP si trovano in una vasta gamma di alimenti in quantità variabili. Alcuni alimenti ne contengono un solo tipo, mentre altri ne contengono diversi. Le principali fonti alimentari dei quattro gruppi di FODMAP includono:
• Oligosaccaridi: frumento, segale, legumi e vari tipi di frutta e verdura.
• Disaccaridi: latte, yogurt e formaggio morbido.
• Monosaccaridi: vari frutti e dolcificanti.
• Polioli: alcuni tipi di frutta e verdura, nonché alcuni edulcoranti ipocalorici.
La dieta FODMAP è stata sviluppata da un team di ricercatori della Monash University in Australia. Il team è stato il primo a dimostrare che le diete a ridotto contenuto di FODMAP potevano migliorare i sintomi della sindrome del colon irritabile (IBS).
Una dieta Low FODMAP può aiutare a migliorare i sintomi della sindrome del colon irritabile, sopratutto gonfiore, dolore addominale e diarrea ma non tutti rispondono bene a questa dieta. Pertanto, chiunque sia interessato a seguire una dieta Low FODMAP dovrebbe parlarne con il proprio medico o nutrizionista. La Low FODMAP è in pratica una dieta da eliminazione cui deve seguire una reintroduzione graduale e progressiva di tutti gli alimenti, gruppo per gruppo. Si evitano, quindi, alcuni alimenti per un dato periodo. Quindi, quando i sintomi sono in remissione, si reintroducono gruppo per gruppo tutti i cibi, monitorando la sintomatologia intestinale e l’attività dell’alvo e tenendo un diario alimentare. È una dieta che funziona e migliora la qualità della vita dei soggetti con colon irritabile, ma bisogna evitare il “fai da te” per fare in modo che sia opportunamente bilanciata in nutrienti e adeguata ai fabbisogni energetici. Infatti in alcune ricerche è stato visto che la dieta Low FODMAP è risultata abbastanza sostenibile nel medio periodo quando c’era un professionista della nutrizione a seguire costantemente il paziente. Tuttavia, resta da dimostrare se una dieta a basso contenuto di FODMAP sia superiore alle diete per la sindrome del colon irritabile convenzionali, soprattutto a lungo termine.
- BIBLIOGRAFIA: emma altobelli , valerio del negro, paolo matteo angeletti and giovanni latella; LOW-FODMAP DIET IMPROVES IRRITABLE BOWEL SYNDROME SYMPTOMS: A META-ANALYSIS; department of life, health and environmental sciences, epidemiology and biostatistics unit, university of l’aquila, 67100 l’aquila, italy; Nutrients 2017, 9, 940; doi:10.3390/nu9090940
a cura del dott. Cristian Mastropietro